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Posts Tagged ‘Matteo Cavezzali’

nonnaIeri mia nonna mi ha detto: “ho paura dei rumeni”. Ora: perché mia nonna che vive nel borgo San Biagio, dove di rumeni non ce ne sono, ha paura? Perché un’anziana che vive in una provincia tranquilla come Ravenna ha paura di rumeni, quando forse non ne ha nemmeno mai visto uno? Da settimane i telegiornali bombardano i cittadini di crudeltà perpetrate da rumeni, di stupri, addirittura violenze fatte a un’ultra ottantenne. Questa foga mediatica ha provocato un susseguirsi di rappresaglie violente e razziste verso gli stranieri. Sono stati dati alle fiamme campi rom, dove vivevano famiglie e bambini, sono state fracassate vetrine di negozi, picchiati giovani immigrati e dato fuoco a dei senza tetto. Il comportamento dei media è direttamente correlato con queste reazioni violente. Queste “ronde brutali” sono alimentate dal martellamento mediatico ricco di dettagli truculenti e violenti sui “crimini rumeni” che evidentemente non possono lasciare indifferente chi li ascolta. Si assiste quotidianamente a un istigazione all’odio, nel cui mirino non ci sono i singoli colpevoli, ma un “nemico” generalizzato: lo straniero. I telegiornali sono tornati a dedicare ampio spazio ai “crimini extracomunitari” come non faceva dalla campagna elettorale. Proprio in questi giorni, guarda caso, il governo sta varando leggi anti-immigrati che permettono di denunciare ed espellere un clandestino che ha chiesto soccorso all’ospedale e autorizzano la giustizia popolare-populista delle ronde padane che difenderanno i cittadini dai rumeni-del-TG-delle-20. Queste “coincidenze” non possono non sollevare sospetti. Di chi deve aver paura allora mia nonna: dei rumeni o dei telegiornali?

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Addio Walter

Addio Walter

Addio Walt.

 

 

Dopo Disney (e il suo alterego Topolino) Veltroni è stato il leader della sinistra più amato e discusso della storia del PD. Nonché l’unico. Qualcuno si era sforzato di vedere in lui l’Obama italiano. Ma la storia di Veltroni nel PD era partita col piede sbagliato.

 

Qual è la differenza tra Obama e Veltroni? L’età? La classe politica? Le idee? Il colore?

Più semplicemente è la lingua. Il Partito Democratico è nato come una “traduzione” del Democratic Party ‘mergano. Una sorta di Democratic all’amatriciana. Ma in Italia tutto è inevitabilmente più complicato. E se qualcuno si auspica purge altri si sentono solo confusi.

 

Il primo errore di Obama… pardon, di Veltroni è stato un errore di traduzione. Mentre il suo cugino abbronzato d’oltre oceano incitava le folle gridandogli “Yes we can”, il nostro Walt diceva “Si può fare”, poi declinato nel folcloristico “Se pò fa”. Il vigoroso “grido di battaglia” made in USA è diventato un fiacco e svogliato “perchènnò” made in Trastevere.

 

“Yes we can” = Sì, noi possiamo

“Se pò fa” = Se propio non ce sta ‘n cazzo de mejo da fa…

 

Il “noi, insieme, possiamo fare qualcosa, per cambiare questo paese” è stato deformato “si può fare” (ma cosa?) fino alla deriva in “se famo du spaghi”.

 

Il finale amaro della carriera di Veltroni non è certo imputabile a questo piccolo errore, ma in quell’inizio si poteva presagire la disfatta… Veltroni rimpiangerà per sempre di non essere andato a vivere in Africa, come aveva deciso, e dove forse avrebbe preso un po’ di quel colorito che tanto invidiava ad Obama.

 

Ies ui chen? No, non se poteva fà.

 

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Saru solettu

Saru solettu

La Sardegna

è affondata. Il non-partito ha vinto anche lì. Stravinto. Soru, il leader del Pd che ha da anni una politica ambientale intraprendente e molto simile quella di Obama (ma certe cose se le dici aldilà dell’oceano sono bellissime, ma se le dici in Italia sono fuori luogo) è stato battuto da Cappell… Cappellini…Capallazzi… Cappellacci! Chi?! Chi cazzo è Cappellacci? Chi lo ha mai sentito nominare questo Mister Nessuno? Di Mr.Nessuno si sa solo che era il commercialista di Berlusconi e che è stato indagato per la truffa della “Cisi”. Insomma il poco che si sa gioca pure contro di lui.

 

 

 

Ma allora perché ha vinto? La gente non ha votato Mr. Nessuno, non ha votato per il PdL – che non esiste -, né per Forza Italia – che non è mai esistita -, ma ha votato Berlusconi. Il premier che per due mesi ha abbandonato l’Italia per fare un comizio elettorale continuo e ininterrotto in Sardegna, nella sua residenza estiva. Mr. Nessuno non è altro che una declinazione del Cavalier B., anzi è solo il riflesso in uno specchio del sorridente e smargiasso imprenditor-president-milan-mediaset-mondador-milano2-miconsenta-silvioB. Certo le serpi in grembo al PD, che hanno fatto cadere la precedente giunta, non hanno aiutato, ma perché? Soru, uno dei migliori politici (non dell’isola, ma della penisola), con le idee più innovative, un uomo che aveva capito come poter fare del bene alla Sardegna, che vive di natura e turismo, è stato messo in disparte. Ora ha inizio l’era del cemento, nell’isola-casa-di-villeggiatura del President. Cavalier. Silvietto B. e delle sui lacché Mr.Nessuno.

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l'ultima volta che sono andati a pescare di Silvio B. con Bush

Fotoricordo: l'ultima volta che sono andati a pescare di Silvio B. con Bush

Berlusconi non è andato da Obama. Ormai è ufficiale, in diversi fino all’ultimo si aspettavano di vedere in qualche foto della cerimonia spuntare delle corna, altri erano certi che sarebbe sbucato da dietro qualche colonna facendo cucù. Invece nulla. L’Italia ha perso così una grande occasione di farsi notare, di ricordare al mondo la nostra innata simpatia e la nostra non curanza delle formalità. Ma il nostro Silvio B. aveva un altro “abbronzato” a cui pensare. Americano anche lui, ma del sud, sceso in campo anche lui, ma in un campo di erba, con il numero 10.

 

 

 

Tutti i telegiornali del pianeta parlavano dei miracoli che ci si aspetta da Barack Hussein Obama, mentre nelle sue iniziali già si può leggere il futuro del mondo: B.H.O.

 

Intanto, unica voce fuori dal coro (a parte Bin Laden) è Emilio Fede ha dedicato tutta la giornata di ieri a smenarcela con Bush. “Addio presidente” diceva commosso mentre scorrevano le immagini della marachellate di George con Silvio B., pacche sulle spalle, scambio di barzellette, consigli su come fare il barbecue in cima a vulcani artificiali, fino ai filmati di quando bambini impararono assieme a raccontare le prime bugie. Intanto la democrazia del telecomando cambiava canale.

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Brunetta dichiara “i fannuloni sono di sinistra”.

Dopo qualche minuto aggiunge “io sono un socialista”

Che voglia comunicarci qualcosa?                                                                   brun1

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Selvaggiamente picchiato uno studente universitario a Bologna. Aveva 27 anni… Sopsettata la madre

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Si torna a scuola. Ricominciano compiti, interrogazioni, note sul registro, giustificazioni, malattie ingiustificate, cani che mangiano i compiti,… ma i veri problemi della scuola non sono questi. Non sono neanche professoresse isteriche, non sono nemmeno i bidelli scorbutici, i presidi assenteisti o gli studenti somari. La vera piaga della scuola sono i genitori “scassa”.

“Quanto hai preso!? Perché cosi poco!? Ah ma domani vado io dal professore e mi sente?!”  Madri infuriate si scagliano contro professori inermi assetate di sangue come avvoltoi sulle carcasse. Un semplice “7 –” anziché “7 +” può diventare causa di un debello destinato a protrarsi negl’anni. Se il figlio va male è colpa dell’insegnate, se il figlio non sa la differenza tra Manzoni e Manzotin è colpa dell’insegnate, e se il figlio è bocciato…quella è “stracolpa” dell’insegnate! Perché dovete sapere cari lettori che la professoressa ce l’ha a morte con suo figlio, l’ha preso in antipatia fin dai primi giorni, se la prende sempre con lui, quando copia se la prende con lui, quando scrive sms con la formazione del fantacalcio durante la lezione se la prende con lui, quando scassina la macchinetta delle lattine in corridoio se la prende con lui, gli da contro persino quando dà fuoco al crocifisso nei bagni! I genitori più angustiati sono quelli ossessionati dalla mediocrità. Che il figlio del proprio seme sia uno normale, nella media, proprio non gli va giù. Deve prendere almeno un voto in più del vicino di banco, due in più di quelli dell’ultima fila. Sennò poi le altre mamme cosa dicono?!?

La sproloquiante madre assassina nel migliore dei casi riesce a isolare il figlio/a dal resto della classe rendendolo un riconoscibile perseguitato, anche perché per chiedergli qualcosa bisogna prima passare da mamma. Nel peggiore dei casi il ragazzo tallonato dalla madre piedi piatti scapperà di casa verso terre lontane e calde oppure strangolerà la madre con una bretella dello zainetto.

Il professore, invece, sotto consiglio del suo analista che “non ce la faceva più a vederlo così”, aumenterà, suo malgrado, il voto al figlio della bestia di satana dandola così vinta alla genitrice avvoltoio che potrà spiccare il volo verso un nuovo professore-preda su cui affondare gli artigli. Tutti vissero così felici ed irritati.

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La crisi Alitalia da mesi è il cruccio d’Italia. Ci si preoccupa per piloti, hostess, contribuenti e addirittura dell’orgoglio nazionale. Ma nessuno si è mai preoccupato delle altre vittime della crisi: i fotografi dei giornali. Costretti ogni giorno a fotografare lo stesso aereo con la bandina verde Alitalia. L’hanno fotografato in ogni posizione concepibile, dal basso, dall’alto, in decollo, parcheggiato, che vola dietro a cartelli stradali di pericolo, mentre viene lavato, che si incrocia sulla pista con quelli di Airfrance o Luftansa, con belle hostess che scendono con aria affranta. Giorno dopo giorno, per mesi, ormai l’aeroplanino è stato immortalato in ogni modo, fino alla disperazione dei fotografi che per evitare la crisi di nervi sono scesi in campo e hanno convinto piloti, governo, sindacati e CAI a firmare l’accordo.

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Che meraviglia Internet. Probabilmente la più geniale invenzione dell’uomo dopo la ruota. Tutto il sapere umano a portata di un click, dai più sconosciuti scrittori ottocenteschi della Russia zarista fino alle più zozze ragazzacce nude…insomma il trionfo della letteratura.

Una ricerca Internet su quattro riguarda materiale pornografico. Sono 28.258 gli utenti che guardano materiale pornografico…ogni secondo. Ogni giorno vengono aperti 266 nuovi siti hard. La parola più ricercata su google è “sex”. La ricerca da 791.000.000 risultati, (18.800.000 in italiano). Ricercare la parola “God” (Dio) da 200.000.000 risultati in meno, freedom (libertà) 500.000.000 in meno. Democracy (democrazia) dieci volte di meno. Ovviamente il 78% degli utenti che digita queste “parole chiave” sono maschi.

Oggi la pornografia è alla portata di tutti. Mentre giornali e case di produzione cinematografiche falliscono, diviene sempre più popolare il porno amatoriale, fatto in casa e caricato su internet.

Anche grandi testate online come “Repubblica” o il “Corriere della Sera” si sono adattate e mettono furbescamente nella prima pagina del sito almeno una foto di una donnina scollacciata, giustificandola con improbabili motivi alla cronaca. Al momento in cui scrivo ad esempio su Repubblica.it compare Pamela Anderson (un grande classico intramontabile) per un presunto gossip, mentre su il Corriere.it  “Alba Parietti nuda alla soglia dei 50”. Il nesso alla cronaca della “foto-notizia” spunta sotto l’immagine della popputa cinquantenne desnuda: “La showgirl chiede al presidente del Consiglio: ‘Fammi fare la testimonial della sicurezza stradale’”.Controllare per credere.

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Tra belle ragazze e birra si è svolta la festa padana della Lega Nord a Marina di Ravenna. Certo non è mancato il dibattito politico e l’intervento dell’intellettuale, ma la pista è stata riempita soprattutto con il vecchio trucco della scosciata. È Miss Padania a riscaldare la platea, altro che federalismo, altro che sicurezza, è la solita scollacciata a muovere le moderne piazze. Per partecipare i requisiti insindacabili sono: “avere la cittadinanza italiana ed essere  residenti da almeno dieci anni consecutivi in Padania; essere dello stesso sesso registrato sul certificato di nascita; non essere mai state coinvolte in fatti contrari alla morale; non aver mai partecipato a servizi fotografici e film ritenuti sconvenienti e non rilasciare dichiarazioni non in linea con gli ideali dei Movimenti che promuovono la Padania”.

Tra le fasce più ambite dalle miss del concorso alcune sono indimenticabili: c’è la raggiante Miss Sole delle Alpi, la rivoluzionaria Miss Camicia Verde, c’è Miss Informazione Libera, che come recitano le motivazioni ufficiali “è comunicativa nel corpo e nello spirito”. Le caratteristiche ideali di questa miss sono descritte così da direttore Emilio Fede: “Sguardo intelligente, romantica, poco trucco, non più della seconda misura di seno, non superiore al metro e settanta di altezza, con lineamenti leggermente androgini”… Tra le altre miss come dimenticare l’intellettuale Miss Pascal, la grintosa Miss Sport Padania, e ancora Miss Radio Padania, scelta senza pregiudizi, tanto per radio mica la si vede, e la imprescindibile Miss Innovazione, ragazza progressista “nel solco delle tradizioni di casa”.

La miss Padania Ravennate cresciuta a polenta e piada non si chiama però Rossi o Brambilla, né Casadio o Fabbri, ma Balacich, una bella moretta, anche se il verde la sbatte un po’.

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